20/12/08


7. Aretha Franklin Rare & Unreleased Recordings From The Golden Reign Of The Queen Of Soul (Atlantic/Rhino).
Otto anni, dal ‘67 al ‘74: è durante il suo soggiorno presso la Atlantic di Jerry Wexler che la figlia del reverendo C.L. Franklin diventa Regina del Soul. La potenza smisurata del suo impatto sul mondo è qualcosa che va oltre la sua voce prodigiosa, o la qualità del materiale autografo o meno sul quale la libera. È qualcosa di molto difficile da spiegare a parole (ma ci è riuscito Maurizio Blatto nel suo MyTunes di dicembre, con una delle cose più belle mai lette su Rumore), evidente però non appena la canzone, qualunque canzone cantata da Aretha in quel periodo, comincia. Anche per questo, un doppio cd che da lì pesca trentacinque rarità, demo, outtakes o versioni alternative - con percentuale altissima di materiale inedito - è oro puro, tanto quanto la decina di album ufficiali coevi. Parliamo di una donna il cui unico pezzo esplicitamente funk in carriera (Rocksteady, qui in torrida versione estesa) manda a casa metà del sister funk dell’epoca, e ce ne vuole. Una donna che si siede al piano e accompagnata solo da basso e batteria butta lì un demo del futuro inno I Never Loved a Man (the Way I Love You) da piangere calde lacrime. E che razza di disco sarà Soul ’69, ad esempio, se si permette di lasciare fuori roba come Talk to Me, Talk to Me? Opera maestosa, o poco ci manca. E trattandosi di una Regina, l’aggettivo suona doppiamente appropriato. (da Rumore #193)

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