30/11/07

11. METAL CARTER Cosa avete fatto a Metal Carter? (Vibra)


Il primo degli esclusi. E non senza grossi dubbi. Perchè se ancora state a Pagliaccio di Ghiaccio (peraltro grandissima!) e a tutta la faccenda Truceklan come a uno scherzo, vi conviene recuperare il tempo perso in fretta. Chi segue le cose che qua e là scrivo sa quanto ami il rap italiano: in via purtroppo quasi esclusivamente potenziale, data la pressochè assoluta carenza di cose degne nel genere. Cioè, dentro di me so che il rap in italiano potrebbe essere una delle mie cose preferite, ma praticamente nessuno lo fa come secondo me andrebbe fatto.
E qui entrano in ballo i ragazzi del klan (questo è il mio reportage dalla capitale sull'argomento, con introduzione che amplia il discorso sulla scena italiana), fra i quali senza nulla togliere agli altri Metal Carter si staglia imperioso. Non esiste in Italia un rapper come Metal Carter, anzi non esiste nella musica italiana nessuno come Metal Carter. Il migliore rapper italiano è un capellone tutto tatuato, metallaro con frequentazioni hardcore-punk, che accostando buia introspezione e flash quotidiani brucianti dipinge un mondo di disagio ed insoddisfazione quasi struggente, profondamente umano nel suo essere grottesco, disperato, ironico, puro. Un cocktail angoscioso di droga, insoddisfazione, turbe, risentimento famigliare e malattia dal quale il tira fuori la testa e (quanto poco hip-hop...) urla che lui non è il migliore. Il peggiore, casomai.
"Migliore rapper italiano", va da sè, secondo canoni opposti rispetto a quelli convenzionali e stereotipati della doppia acca, i cui seguaci non toccherebbero Carter nemmeno con un forchettone. Meglio così. Intanto lui affina una tecnica e un timbro inconfondibili, lucida il vocabolario e piazza featuring colossali (due sul nuovo album di Gel, e uno sul nuovo di Fibra che - copyright Damir Ivic - è in pratica un bignami dell'universo-Carter in una strofa e mezza). In attesa di un nuovo album intorno a febbraio. Ridurlo a horror-rap da macchietta sarebbe un errore imperdonabile.
Sull'attenti davanti al Sergente di Metallo.

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