11/05/03

morrissey
30. Morrissey Bona Drag
(EMI 1990, lp nuovo, € 4.20)
Qui davvero non so da che parte cominciare.
Forse un giorno mi dilungherò sugli Smiths e sulla mia adolescenza. Bastino i segni indelebili che hanno lasciato, non solo fisicamente.
Quando si sciolsero, i seguaci presero più o meno due strade: chi continuò a seguire fedelmente Morrissey e chi invece lasciò perdere. Il sottoscritto appartiene (da solo?) alla seconda categoria. Uscì Suedehead e mi piacque, ma lasciai perdere. Non so bene perché. Oggi posso ripensarci per la prima volta. Gli Smiths erano una cosa, Morrissey un’altra. Certo i testi sono scritti dalla stessa persona, e non ricondurrei la fondamentale differenza alla sola chitarra di Marr o alla ritmica Joyce/Rourke, o alla più nitida forma pop delle prove soliste. È tutto ad essere diverso. Manca la violenza. Gli Smiths furono un’esperienza violenta, perché rivelatoria e cruda, perché inevitabile e indispensabile.
Morrissey è un’altra cosa, e chissà perché non mi ha mai coinvolto al di là dell’ascolto del singolo di turno. Non che non mi piacesse, semplicemente e involontariamente non mi interessava. Comprai Viva Hate usato qualche tempo fa, ma è inutile calcolare la frazione di ascolti che ha avuto in rapporto a qualunque vinile degli Smiths. Addirittura, non ero nemmeno sicuro che il mio unico disco di Morrissey non fosse proprio questo, prima di comprarlo e magari ritrovarmi in casa un doppione!
A mente fredda e molti anni dopo, ascolto Bona Drag con molta curiosità (e nonostante la copertina davvero orribile... è così bello il retro, non potevano invertire?). È una raccolta di singoli, uscita solo due anni dopo il suo esordio solista. Ma in quei due anni di singoli ce ne sono stati ben sette, due tratti dal suddetto esordio e ben cinque rimasti lì a riempire la lunga attesa per il seguito, il poco fortunato Kill Uncle. Si tratta, dicono gli esperti, di alcune tra le migliori cose a nome Morrissey. Si tratta, dico io, di un gran bel disco. I lati a sono ormai storici -Suedehead, Everyday Is Like Sunday, The Last Of The Famous International Playboys, Interesting Drug, Ouija Board, Ouija Board, November Spawned A Monster e Piccadilly Palare- e tra i lati b spuntano chicche come Hairdresser On Fire e Such A Little Thing Makes Such A Big Difference (oltre alla citazione/omaggio/ripoff di quel capolavoro assoluto che è How Soon Is Now? in Disappointed).
Ora però basta, o divento nostalgico.

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