10/05/03

magazine
27. Magazine Play
(Virgin 1980, lp nuovo, € 4.20)
Torno il giorno seguente, punto dritto alle mensole più alte e chiedo al baffetto titolare uno sgabello, una sedia. È incredulo. Sono probabilmente il primo ad avergli mai chiesto una cosa del genere. Deve essere piuttosto raro da queste parti uno che in un negozio di dischi vuole vedere… dei dischi. Chi altro passerà sulla via pedonale della ridente località e degnerà di uno sguardo due mensole di vinile irraggiungibili da terra? Forte di questo argomento, al momento di andarmene chiedo lo sconto sulla quantità. Lui -diviso tra “questo è pazzo e mi sta liberando delle croste” e “questo deve per forza essere uno che se ne intende”- inizialmente tentenna, poi accorda uno sconto pur se minimo. E io esco con poco ma buono vinile selezionato che mai avrei immaginato di trovare, ancora incellophanato, la domenica pomeriggio proprio lì.
Il live dei Magazine, ad esempio, che per il sottoscritto è un ritorno. L’avevo infatti ascoltato anni e anni fa grazie al prezioso consiglio dell’amico Franco (maximum respect al postino rock e alla sua collezione da me ampiamente saccheggiata quando ancora si facevano le c90, senza badare troppo all’accoppiamento tra i due lati), ma non mi era piaciuto. Forse non ero pronto, ho pensato prendendolo ora a scatola chiusa e dopo quasi dieci anni, ma ascoltandolo mi accorgo di non essere molto pronto nemmeno ora per il rock-wave teatrale e tastieristico dell’ex-Buzzcocks della primissima ora Howard Devoto e dei suoi accoliti (spicca Barry Adamson al basso). Forse Play non è il disco migliore per farsi un’idea sul gruppo, forse i suoni non sono esattamente quelli dei dischi in studio. Ma è anche vero che, in teoria, un live dalla scaletta più o meno rappresentativa dovrebbe bastare per farsi un’idea su un gruppo, no? Insomma, pollice verso. Ma il primo album Real Life lo ascolterei volentieri. Qualcuno lo ha?

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