03/03/03

dillinger

2. Dillinger CB 200
(Island 1976, cd usato, € 7.00)
Uno che invece mainstream lo è diventato più per caso che per scelte artistiche o produttive è Lester Bullocks a.k.a. Dillinger: la sua Cocaine In My brain l’avrete sentita anche solo nominare almeno una volta, ed è il classico specchietto per le allodole, per farvi un’idea non propriamente esatta del personaggio e del reggae in generale. Come potrebbero d’altronde opinione pubblica da un lato e sballoni assortiti dall’altro non gettarsi a corpo morto su una canzone intitolata così?
Beh, sappiate che in questo album di debutto -registrato a Channel One con i meglio musicisti e prodotto da Jo Jo Hookim- Cocaine In My brain è il pezzo meno bello, pur mostrando però uno stile vocale atipico e facilmente riconoscibile come progenitore del rap a tutti gli effetti. Gli altri nove sono invece esemplari di superbo deejay style su memorabili ritmi dubbati, pescati negli infiniti archivi dei suddetti studi (Might Diamonds soprattutto). Dall’iniziale title-track alla conclusiva Crankface, in cui il più giovane amico Trinity gli si affianca per la prima di una serie di fortunate combinations a venire, attraverso No Chuck It, Plantation Heights e Buckingham Palace, con l’urgenza e lo stile che lo resero uno dei dj più amati dai punk dell’epoca, oltre che ovviamente dai connazionali in patria. Album immancabile in una discografia reggae che voglia dirsi tale.

Nessun commento:


Cerca in Soul Food

Archivio