07/06/02

47. VV.AA. “Tighten Up – Trojan Reggae Classics 1968-1974” 2002. (dcd Trojan, nuovo, € 22.65).
Caviamoci subito il dente: la Trojan è senza dubbio una delle etichette storiche per il reggae, ed in particolare per la sua diffusione in Inghilterra e nel vecchio continente. Il materiale a sua disposizione è di primissima scelta, ma la gestione che di tale materiale è stata fatta in sede di ristampa mi lascia perplesso, per usare un eufemismo. I tanto celebrati box tematici, per esempio. L’apparenza esaustiva e definitiva dei box si scontra con tracklist purtroppo limitate al solo catalogo dell’etichetta. E fin qui si può anche chiudere un occhio, ma quando apri un “Trojan Roots Box Set”, ad esempio, e lo trovi semivuoto, con tre cd in custodia di cartoncino e poche note assolutamente insufficienti che appena sfiorano l’argomento trattato dal cofanetto… beh… la delusione è grossa. Non tanto per un discorso economico (i box non sono carissimi, e la musica è eccellente), quanto per un discorso di opportunità sprecate: quale migliore occasione di un cofanetto di un’etichetta storica del genere per radunare foto d’epoca, note biografiche e un paio di esperti a contestualizzare il tutto? Sarò ripetitivo, ma dopo aver visto una qualunque uscita Blood And Fire o Pressure Sounds gli standard si alzano, e si diventa esigenti.
La recente acquisizione da parte della Sanctuary ha dato nuova vita al celebre marchio, anche sotto questo punto di vista. Le ultime uscite sembrano infatti assai più curate dal punto di vista grafico e contenutistico, e questo doppio cd non fa eccezione. Ma se la confezione risulta deliziosa, altrettanto non si può dire delle note. Timbra il cartellino nella sua prefazione il cineasta punk Don Letts, delude fino a diventare irritante Dave Hendley nelle note vere e proprie.
“Tighten Up” è il titolo di una serie di compilation uscite tra il 1968 ed il 1974 con cui la Trojan raccoglieva periodicamente i suoi singoli più famosi per il mercato britannico. Questo doppio mette insieme il meglio di quelle raccolte, dunque il meglio del meglio e giù di lì, dunque Storia Del Reggae distillata in 52 canzoni, e il signor Hendley che fa? Per quasi tre quarti del suo discorso ci racconta della nascita del movimento skinhead e la sua fame di musica jamaicana, ci fa rivivere la gioventù sua e dei suoi amici di Charlton ai tempi del primissimo reggae post-rocksteady, ci magnifica con dovizia di particolari il primo ed il secondo volume di “Tighten Up”. Tutto molto interessante e sentito. Quando però arriva il 1970 ed esce il terzo volume l’epoca dello skinhead reggae sta già volgendo al termine, i ritmi rallentano e fa capolino qualche accenno politico/rasta, gli skinheads originali stanno diventando casuals, suedeheads, smoothies o hooligans e gli amici di Charlton si fanno crescere i capelli. E che fa il buon Dave? Semplicemente liquida in poche righe i volumi dal 3 all’8 della serie!!! Incredibile!!! Saranno forse stati meno influenti per la sua storia personale, ma sono inclusi nella raccolta o no? È pagato o no per scrivere le note della raccolta? Pazzesco.
Per quanto riguarda la musica, in ogni caso, assolutamente nessuna lamentela: qui c’è l’enciclopedia del reggae ai suoi albori. Da Derrick Morgan agli Uniques, dai Pioneers agli Upsetters, dai Maytals a sua maestà Ken Boothe, da Niney a Delroy Wilson, dagli Ethiopians a Clancy Eccles, dai Wailers era Lee Perry a U Roy, da Bob Andy ad I Roy, dagli Heptones al monumentale Johnny Clarke di “None Shall Escape The Judgement”. Se solo il secondo cd non saltasse su “Emergency Call” di Judy Mowatt…

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