10/01/02

d4. Bob Marley And The Wailers “Babylon By Bus” 1978. (cd Island, usato, € 9.30, AMG).
Chi mi conosce almeno un po’ sa che la mia musica preferita è il reggae. Quasi tutti, sentendo la parola, subito pensano a Bob Marley. Io, se penso al reggae, non penso a Bob marley, non mi viene in mente lui. King Tubby, piuttosto. O le ristampe benedette della Blood And Fire.
Bob Marley non è reggae, Bob Marley è Bob Marley e basta, come ogni icona che si rispetti (pare che qualche anno fa un sondaggio in qualche nazione africana abbia chiesto quale fosse il personaggio maschile più popolare fra i giovani: terzo Gesù Cristo, secondo Nelson Mandela, primo Bob Marley). E poi la musica: è reggae, ovvio, ma è un reggae peculiare, sicuramente influenzato dal suo essere diffuso in tutto il mondo presso un pubblico fondamentalmente rock, così come dal carisma inarrivabile del suo autore.
Detto questo, viva Bob Marley.
Registrato dal vivo in quattro capitali europee durante il tour del 1978, originariamente doppio vinile racchiuso in una splendida copertina che ha fatto storia, il disco è un monumento. Dove il pur ottimo “Live”, di qualche anno precedente, funzionava per limiti di durata come sunto di una sua esibizione live, “Babylon By Bus” si avvicina di molto a quello che un intero concerto dei Wailers doveva essere (ma ho il sospetto che l’happening durasse ben oltre i 74 minuti).
In forma smagliante le I-Threes, instancabile l’originale drum an’ bass line a cura dei fratelli Barrett,
Numerosi i brani del primo periodo Island, classici e non. Frequenti le escursioni dub, sempre altissima la tensione spirituale e la comunicazione con la folla. Un solo titolo a disposizione? “Rat Race”, da brividi.
Lettura consigliata: Timothy White “Bob Marley – Una vita di fuoco” (Arcana)

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